«Corporate Finance Advisory, una leadership sul mercato»
Il servizio Corporate Finance Advisory (Cfa) raccontato da Simone Citterio, Head of Corporate Finance Advisory di Credem Euromobiliare Private Banking.
Lei è a capo di una divisione del Gruppo con una lunga storia alle spalle. Ce la racconta?
«Il servizio Corporate Finance Advisory (Cfa) nasce subito dopo la fondazione di Euromobiliare (1973) e in breve tempo siamo diventati uno dei punti di riferimento in Italia per le attività di Corporate Finance. Dal 1994 siamo entrati a fare parte del Gruppo Credito Emiliano e da allora beneficiamo delle sinergie di business con le diverse realtà del Gruppo, potendo offrire ai clienti che lo richiedono servizi più ampi in ambito finanziario. I risultati conseguiti dal team Cfa sono stati e sono tuttora significativi, sempre rivolti a una clientela qualificata privata. Negli anni abbiamo concluso centinaia di operazioni di M&A a supporto di imprenditori, gruppi industriali e fondi di Private Equity, che ci hanno permesso di raggiungere una posizione rilevante nell’attività di advisory in operazioni di finanza straordinaria per le medie imprese familiari».
Di che cosa si occupa, nello specifico, Cfa?
«Ci occupiamo di servizi di Corporate Finance dedicati alle famiglie e agli imprenditori di successo quando devono affrontare scelte straordinarie della loro vita aziendale che, tipicamente, si possono ricondurre a due filoni. Il primo riguarda la gestione delle problematiche e delle opportunità che si presentano quando una famiglia intende fare entrare in azienda nuovi soci, che possono essere industriali o finanziari. Talvolta ciò avviene tramite la cessione di quote di minoranza, altre volte è richiesto un ruolo più interventista del nuovo partner attraverso la cessione del controllo dell’impresa. Il secondo filone di attività riguarda, invece, tutte le operazioni di acquisizione di società concorrenti, marchi o rami d’azienda, in Italia o all’estero. Di solito ciò avviene quando un imprenditore decide di seguire un percorso di crescita più veloce che punta ad acquisire in tempi brevi quote di mercato, a entrare in un segmento nuovo ovvero a consolidare la propria posizione. Si tratta, in entrambi i casi, di servizi che ci vedono nel ruolo di “angeli custodi” delle imprese di famiglia, dove, in contesti interni ed esterni molto complessi, cerchiamo di capire se i loro obiettivi sono realizzabili. In caso affermativo, le aiutiamo a concretizzarli affrontando una serie di tematiche e complessità che toccano gli aspetti finanziari, valutativi e negoziali dell’intera operazione. Si può affermare che, in questo ruolo, dobbiamo essere consulenti con competenze trasversali».
Si tratta quindi di fornire più servizi nell’espletare un’unica funzione?
«Direi di sì nel senso che, per arrivare all’obiettivo finale di realizzare un’operazione di M&A, dobbiamo svolgere vari ruoli e attività che fanno parte del processo di execution di un incarico, supportando la clientela nella scelta della migliore strategia di sviluppo nell’ambito di differenti opzioni alternative o sequenziali, quali la crescita tramite acquisizioni, la ricerca di partner per ottenere capitali freschi, l’ingresso di nuovo management, il ricambio generazionale, l’eventuale monetizzazione da parte degli azionisti disinteressati alla fase di crescita futura e altre operazioni di finanza aziendale».
Nello svolgere queste attività vi occupate anche di Origination di un’operazione?
«Certamente sì; lo facciamo grazie al nostro posizionamento, costante nel tempo, rivolto alla nicchia delle aziende familiari che, pur essendo diverse l’una dall’altra, hanno tematiche comuni. Pertanto, dopo 50 anni di attività in questo campo, siamo in grado di coglierne compiutamente e velocemente le esigenze offrendo soluzioni “su misura” per la realizzazione dei loro interessi. È un meccanismo virtuoso, anche perché questo patrimonio di competenze è conservato e mantenuto all’interno di Euromobiliare e lo possiamo utilizzare – operazione dopo operazione – con i nuovi clienti che, pur operando in settori diversi, hanno le medesime problematiche di fondo. Lavorando sempre con la stessa tipologia di clientela, la nostra esperienza aumenta a ogni deal che chiudiamo e la mettiamo a disposizione del cliente successivo. È, inoltre, un percorso che richiede due doti apparentemente opposte, pazienza e tempestività: ogni imprenditore, che va seguito con cura e attenzione, ha bisogno di tempo per maturare una decisione e bisogna sapere aspettare supportandolo nei suoi dubbi e incertezze. Ma è necessario non trascurare le tempistiche, perché a poco serve un imprenditore finalmente deciso a fare un’operazione quando, ad esempio, i multipli sono crollati o il mercato M&A è entrato in crisi».
Chi sono i vostri clienti?
«La nostra clientela, come accennavo, è costituita principalmente da soggetti che possono essere, a seconda dei casi, aziende, imprenditori, fondi di Private Equity o Family Office. Guardando alla storia della nostra divisione, spicca la solidità delle aziende con le quali abbiamo lavorato, attive prevalentemente in settori in salute. Siamo riusciti a creare un processo virtuoso che ha fatto sì che, nella maggior parte dei casi, a noi si siano rivolte, ovvero siano state cercate da noi, società con crescite e redditività distintive che, per queste ragioni, hanno rappresentato un terreno fertile per innescare operazioni di M&A. Sembra una formula magica, ma di fatto è il risultato del nostro modo di operare guidato da parametri di riferimento ben precisi, che danno grande importanza alla qualità delle imprese e dei loro titolari. Tutto ciò si sposa perfettamente con i valori fondanti del Gruppo al quale apparteniamo, tra i quali, ad esempio, l’attenzione alla reputazione aziendale e l’approccio etico verso il mondo degli affari».
Il prossimo anno nascerà la nuova legal entity Credem Euromobiliare Private Banking. Come vi relazionerete a questa nuova realtà?
«La caratteristica principale di questa operazione è legata all’esistenza di un’interrelazione e di una coerenza tra l’approccio della nostra attività e quella del Private Banking del nostro Gruppo. Siamo complementari e diventeremo un “one-stop-shop”, cioè un interlocutore unico al quale il cliente potrà rivolgersi per trovare le risposte per valorizzare, sia il patrimonio aziendale, sia quello finanziario. Ci risulterà facile farlo, perché siamo accomunati internamente da uno stesso Dna e anche i clienti con cui scegliamo di lavorare, in vari modi, ci assomigliano: sono soprattutto aziende di famiglia sane, di successo e con solidi valori alla base. Di solito hanno una storia che viene da lontano e sono caratterizzate da un’attività che, pur avendo attraversato le varie crisi economiche mondiali, è cresciuta costantemente negli anni. Anche la Divisione Cfa ha una lunga storia alle spalle e facciamo parte di un Gruppo la cui solidità patrimoniale e reputazionale è riconosciuta. La divisione Private Banking condivide questo patrimonio genetico e adotta un approccio nei confronti della clientela che ha un orizzonte temporale di lungo periodo. Cfa da un lato e Private Banking dall’altro, con competenze diverse, parlano quindi lo stesso linguaggio che è quello di un Gruppo che lavora seriamente nell’offrire supporto alla clientela con la consapevolezza di non dovere guardare al breve termine, bensì di creare opportunità, valore, ricchezza materiale e immateriale nel medio e lungo periodo».
E queste sono caratteristiche distintive?
«Lo sono e attirano coloro che le condividono, siano essi clienti, oppure professionisti M&A o Private Bankers, sia attivi, sia prospect, perché la nostra è una filosofia di Gruppo che permea tutte le nostre attività. Noi non partecipiamo a una gara di velocità, bensì a una maratona. È anche da questa condivisione di valori che si svilupperanno ulteriori sinergie e collaborazioni. La nascita della nuova entità comporterà il lavoro di squadra con circa 700 nuove persone tra private banker e consulenti finanziari. Una buona parte di questi ha relazioni molto forti e di lunga data con imprenditori e aziende familiari dei quali gestiscono il patrimonio con successo. È a favore di questi clienti che il team Cfa potrà fornire il sostegno necessario nel momento in cui si presenterà la necessità di affrontare un’operazione straordinaria, mettendo a disposizione le proprie competenze specialistiche. E tutto ciò sarà realizzabile per il cliente tramite un unico interlocutore, rappresentato dalla nuova legal entity Credem Euromobiliare Private Banking».
Quale sarà il vostro approccio nei confronti della nuova piattaforma, adottata dalla nuova società, che permetterà anche di analizzare la situazione patrimoniale nella sua interezza?
«Per noi la piattaforma potrà essere un fornitore di dati con la finalità di allargare la nostra capacità di studio preliminare di eventuali nuovi target. Dovrebbe, in altre parole, essere considerato un database dal quale attingere nuove opportunità. Per il Private Banking e i suoi clienti imprenditori, invece, sarà lo spunto per ragionare, oltre che degli asset finanziari, anche delle tematiche aziendali».
Qual è il valore aggiunto che il team Cfa offre?
«Abbiamo registrato in questi anni il gradimento e la riconoscenza da parte di tante famiglie di imprenditori da tutte le regioni d’Italia che hanno riscontrato in noi una grande passione e dedizione impiegate per condurli a realizzare un sogno che avevano, cioè vedere la loro azienda proiettata con forza e successo nel futuro, indipendentemente dalla loro permanenza o meno post operazione M&A. I risultati lo testimoniano: abbiamo conquistato una posizione di rilievo nel mercato delle operazioni di finanza straordinaria sulle società di media dimensione, vantando una profonda conoscenza della realtà imprenditoriale italiana, fornendo assistenza personalizzata sulle specifiche esigenze del cliente e una gestione integrata delle problematiche che riguardano il patrimonio aziendale e privato, il tutto con un elevato livello di riservatezza, una pluriennale esperienza e relazioni di lungo termine, in Italia e all’estero, con i vari interlocutori che gravitano intorno alla nostra professione, cioè imprenditori, banchieri d’affari, studi legali, commercialisti e manager. Ho citato solo alcuni degli ingredienti del nostro successo che ci permettono ogni anno di creare valore e ricadute positive, non solo sul cliente da noi assistito, ma anche sul tessuto economico, finanziario e sociale che lo circonda».
Vede la legal entity come un nuovo inizio?
«Da anni la nostra divisione offre eccellenza di Corporate Finance per le famiglie, le imprese e i clienti istituzionali di cui ho parlato. Sino a oggi abbiamo lavorato all’interno delle tipiche dinamiche di un Gruppo composto da tante società, facendo un lavoro di squadra trasversale nell’ambito di aziende con denominazioni sociali diverse. Dal prossimo febbraio non sarà più così, perché potremo porci di fronte al cliente vestendo la stessa maglia e ciò potrà essere foriero di ulteriore efficacia per la nostra operatività».