Perché invecchiare può essere una bella notizia per tutti
Viviamo più a lungo e questo fatto è certamente buona notizia. Al di là della soddisfazione soggettiva di vedere la propria speranza di vita aumentare, sono le condizioni di questa longevità che sono entusiasmanti, in quanto vivremo più a lungo in salute, con una terza e quarta età che non assomiglia a quella dei nostri genitori o dei nonni: per potere di acquisto in primis, ma anche per uno stile di vita più edonista, più mobile e più esigente.
Questa evoluzione in corso non deve, però, nascondere la profonda trasformazione in atto del cosiddetto “patto tra le generazioni”. Siamo cresciuti in un mondo dove i più fortunati hanno conosciuto i loro nonni durante la loro infanzia o adolescenza. Crescere con i bisnonni in vita era privilegio di pochissimi. Oggi convivono contemporaneamente sempre più spesso quattro generazioni e ciò all’interno di una società nella quale (forse per la prima volta) le generazioni future non sono più così convinte che staranno meglio dei loro antenati. La ritirata del welfare in molti ambiti come la sanità e l’educazione, un’economia sempre più avara di prospettive lavorative chiare e pacifiche per i giovani, le incertezze sempre maggiori circa il contesto macroeconomico e geopolitico rendono molto instabili le traiettorie che una volta rappresentavano garanzie. Per usare uno slogan di un murales milanese, «il futuro non è più quello di una volta».
Questo scenario ha fortissimi impatti sulle strategie finanziarie che devono essere messe in atto per un sereno e strutturato passaggio generazionale della ricchezza. È responsabilità degli operatori garantire che così tanta ricchezza finanziaria accumulata prevalentemente dai “boomer” venga trasmessa nella migliore forma possibile alle generazioni x, y o z, che ne avranno dannatamente bisogno per assicurarsi un futuro più sereno.
C’è un’altra buona notizia, però, che a noi che curiamo i risparmi dei nostri clienti piace molto: questo mondo sempre più longevo offre importanti opportunità di investimento. Ne analizzeremo alcune in questo numero di Be Private, ma è molto ampio il ventaglio dei settori e delle aziende che si stanno concentrando su un segmento di clientela, quello degli over 70, che dispone spesso di cospicue risorse patrimoniali e ha un’ottima propensione al consumo.
Non ci compete valutare se questa evoluzione sia “giusta”, oppure se si stava meglio una volta, in un mondo certamente meno incerto e dove le interdipendenze generazionali erano ben chiare. Come sempre con questo magazine vogliamo accendere il faro su curiosità nascenti per elevare il livello di consapevolezza di chi ci affida i propri risparmi e svelare opportunità di un contesto del quale si sottolineano troppo spesso soltanto le minacce.
Buona lettura a tutti!