Una primavera demografica

Il dizionario Treccani definisce il lemma “longevità” come “durata della vita degli organismi oltre il limite medio”, ossia “la capacità fisiologica di un organismo appartenente a una certa specie di sopravvivere per un determinato periodo di tempo, oltre il limite medio. Per quanto riguarda in particolare l’uomo, l’interazione di fattori genetici, ambientali e comportamentali, porta a una diversa sopravvivenza degli individui, alcuni dei quali superano i 100 anni”. Be Private ha chiesto a Francesco Germini, direttore generale di Euromobiliare Asset Management Sgr, come una società di gestione può declinare in strategie d’investimento questo aspetto che sta caratterizzando la società contemporanea.

Il termine longevità è sempre più ricorrente e al centro di dibattiti e confronti. C’è chi lo considera un problema e chi ritiene possa essere un’opportunità in termini  sociali, economici e non solo. Qual è il suo pensiero?

«Frequentemente se ne sente parlare in toni preoccupati, evidenziando le ricadute sul sistema pensionistico e sanitario, considerati non adeguati a questo cambiamento che sta avvenendo a livello demografico. Io credo che questa evoluzione, da un punto di vista finanziario, possa offrire alcune interessanti opportunità: se il nostro obiettivo di asset manager è trovare soluzioni d’investimento per i nostri clienti, ecco allora che il tema della longevità offre la possibilità di scoprire settori o singole aziende che possono trarre vantaggi dall’allungamento delle aspettative di vita».

Di recente avete lanciato un nuovo fondo d’investimento, Euromobiliare Pictet Longevity. Ce ne potrebbe parlare?

«È una soluzione di investimento specializzata per la nostra clientela private (Credem Euromobiliare Private Banking è uno dei nostri collocatori) in collaborazione con Pictet Asset Management e ha l’obiettivo di sfruttare il trend della longevità all’interno degli investimenti azionari. Riteniamo che un prodotto con queste caratteristiche sia capace di intercettare la complessità che si sta sviluppando all’interno di una società fatta da consumatori che apprezzano sempre più esperienze e servizi su misura. La fascia di popolazione più senior, oltre a essere in crescita, è anche quella con la maggiore capacità patrimoniale e reddituale: per questo motivo il “consumatore over-65” sarà sempre più al centro delle strategie di vendita aziendali. La collaborazione con Pictet Am ci permette di sfruttare la loro storica esperienza negli investimenti tematici, in particolare nella ricerca di società che offrano la migliore combinazione tra qualità del management, organizzazione aziendale e vantaggi competitivi».

Quali sono gli ambiti che ritiene possano avere maggiori potenzialità?

«Il fondo si concentra strategicamente su quattro aspetti: la salute e il benessere, l’alimentazione, il tempo libero e gli stili di vita. La sanità è sicuramente una componente importante, perché non solo si devono curare specifiche patologie legate all’invecchiamento, ma bisogna trovare modalità per migliorare il benessere della popolazione in età avanzata. In questo senso, avere una corretta alimentazione è fondamentale, soprattutto per rispondere alle funzionalità di una vita i cui ritmi cambiano. Inoltre, il tempo libero è un settore che sta vedendo un incremento della domanda da parte della silver generation che vuole continuare a divertirsi, viaggiare e trovare occasioni nelle quali socializzare con gli altri. Infine, quando parliamo di stili di vita, ci riferiamo alla capacità di spesa legata ai consumi di una generazione che ha accumulato negli anni ricchezza e che ora decide di utilizzarla per l’acquisto di determinati beni o servizi. Naturalmente, ed è forse pleonastico rimarcarlo, la longevità è un tema d’investimento di medio e lungo periodo e, viste le sue potenzialità, diventa un ambito in cui una società come la nostra può esprimere il meglio di sé nella ricerca delle migliori occasioni d’investimento».

In questo fondo le scelte d’investimento sono vagliate con una forte attenzione ai principi di sostenibilità e all’Esg più in generale?

«Tecnicamente il fondo sarà classificato come articolo 8 Sfdr e penso che anche questa sia una caratteristica importante del prodotto che abbiamo realizzato. In Euromobiliare Am Sgr abbiamo strutturato un processo di investimento sostenibile integrato all’interno della nostra strategia. Proprio con Pictet stiamo lavorando in stretta collaborazione sulle tematiche Esg».

Perché avete scelto Pictet Asset Management per questa soluzione?

«Abbiamo trovato un partner con un processo d’investimento strutturato, con un team di analisti dedicati alle diverse tematiche legate alla longevità e con un comitato d’investimento che seleziona le aziende nelle quali investire cui partecipano anche figure specialistiche e accademici. Questi ultimi offrono le loro specifiche competenze nell’individuazione dei trend e contribuiscono a offrire stimoli e riflessioni sull’evoluzione dei vari contesti futuri. Inoltre, apprezziamo molto lo stile d’investimento di Pictet che individua e si concentra su un numero limitato di società nei confronti delle quali c’è un’elevata convinzione. Non da ultimo, ci terrei a sottolineare il focus che l’asset manager pone sui fondi tematici, in merito ai quali ha maturato un track record degno di nota. Siamo convinti che questa tipologia di strategia d’investimento non sia una moda, bensì una valida scelta per affrontare alcune tendenze che sono secolari e che stanno rivoluzionando profondamente la società e l’economia. Il tema della longevità ne è un chiaro esempio».

Come è strutturata la collaborazione tra voi e Pictet Asset Management?

«La collaborazione con Pictet non si limita a questa soluzione: per noi rappresenta una partnership stabile nell’ambito dell’asset management. La strategia che stiamo perseguendo mira a valorizzare le nostre competenze interne e a completarle con accordi strategici. Ne abbiamo siglati già due: uno di matrice americana, con Franklin Templeton Investments, con cui sviluppiamo soluzioni per il mercato Usa, e l’altro di origine europea, Pictet Asset Management appunto, molto forte negli investimenti sostenibili e, come già detto, nei tematici. Con questi partner lavoriamo, sia su nuove soluzioni di investimento, sia su ambiti complementari, quali l’innovazione tecnologica, la comunicazione, la formazione e lo sviluppo delle conoscenze, il processo di investimento sostenibile. Puntiamo a evolvere il nostro modello di servizio grazie alle competenze di operatori internazionali con un forte presidio locale e adattando le soluzioni al mercato domestico».

Domanda forse scontata, ma perché avete deciso di creare un fondo tematico proprio sulla longevità?

«Perché siamo convinti che questo sia uno dei temi che avranno ripercussioni rilevanti sul nostro modo di vivere e che cambierà i nostri consumi, con forti ricadute a livello economico per quelle aziende che saranno in grado di capitalizzare sui cambiamenti in corso. La longevità capovolge il paradigma tipico dei mercati in cui è prevalente l’influenza dell’offerta, attraverso il marketing, sulla domanda. Assisteremo, invece, sempre più alla domanda di una generazione della silver age che vuole avere soddisfatti i propri bisogni specifici e diversi dal passato. Saranno quindi le aziende che dovranno rispondere e anche cambiare il loro modello di business rispetto al mutamento della domanda. E tutto ciò genererà opportunità di investimento».

Quindi l’inverno demografico non la spaventa?

«Francamente le devo dire che al concetto di “inverno demografico” preferisco quello di “primavera demografica” per illustrare l’innalzamento dell’età media di vita. Mi sembra, infatti, che ci siano tanti ambiti da cui traspare la concreta possibilità che ciò che una volta veniva definito come vecchiaia, oggi possa diventare una fase della vita molto più piacevole e luminosa. Non voglio con queste mie riflessioni negare che ci siano diversi aspetti critici legati al trascorrere degli anni, ma ritengo che, ora e in futuro, possano essere affrontati in modo diverso. Questa generazione di persone, per quanto sia già entrata nella silver age, è costituita da individui che vogliono essere attivi e svolgere un ruolo sociale e produttivo o, semplicemente, godere del loro tempo libero. Una volta, si arrivava alla pensione ed era come se calasse il sipario sulla vita di un essere umano. Ora, si apre un nuovo capitolo, anche se con ritmi e consumi diversi. E questo cambiamento ha ampie ricadute anche a livello finanziario».

Che cosa intende con questa affermazione?

«Significa che nella gestione del proprio patrimonio dovrà cambiare l’atteggiamento di fondo. Una volta si diceva che le azioni erano una forma d’investimento più consona alle persone giovani d’età, mentre le obbligazioni erano più adatte a quelle più in là negli anni. Non è più così. Gli investimenti in equity, per la generazione più matura, saranno sempre più interessanti: si vive più a lungo dopo la pensione e le necessità da soddisfare sono diverse. Credo non si possa più affermare, in modo netto, che c’è una stagione in cui risparmiare e un’altra in cui spendere, perché tutto dipende dalle finalità che una persona si pone. C’è, a mio parere, uno shift verso scelte di investimento guidate dai propri obiettivi. Inoltre, l’allungamento delle aspettative di vita dal punto di vista di una società che offre servizi finanziari significa essere pronti a soddisfare le esigenze di più generazioni e, di conseguenza, avere proposte consulenziali che sappiano cogliere i singoli bisogni. È un grande cambiamento che crea opportunità e sfide anche per il nostro settore».

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Responsabile Clienti Istituzionali Fondi&Sicav

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